News, Stòrias de Comunidadis

INTERBISTA A MAURIZIO ONNIS, SÌNDIGU DE BIDDANOA DE FORRU

Stòrias de Comunidadis il 20 ed il 21 ottobre 2018 giunge alla sua seconda edizione. In questa due giorni a Villanovaforru e Ussaramanna, paesi della Marmilla, si parlerà di Lingua Sarda in tutte le sue forme, dalla nuova legge regionale per la sua tutela alla questione dello standard, dai libri per bambini ed adulti alla poesia improvvisata campidanese a mutetu longu. L’idea di dedicare questa edizione alla Lingua sarda deriva dal sempre maggiore interesse dei sardi verso la loro lingua etnica soprattutto dopo ben 21 anni di abbondante lavoro sulla tutela e la valorizzazione della stessa. Il Comune di Ussaramanna ha ospitato lo scorso anno la prima edizione di Stòrias de Comunidadis. Quest’anno, il 20 ed il 21 ottobre si svolgerà la seconda edizione della manifestazione che vedrà coinvolto anche il Comune di Villanovaforru. I temi di questa edizione saranno la lingua sarda e la poesia improvvisata. Ed è proprio su quest’ultimo argomento che chiediamo al sindaco Marco Sideri come mai è stata scelta la poesia improvvisata come tema?

R. L’idea è nata dal fatto che volessimo mettere in risalto l’utilizzo della lingua sarda in tutte le sue forme. In particolare ci è sembrato utile privilegiare le arti sceniche in modo da utilizzare il sardo intrattenendo in questo modo gli spettatori. Quindi sia il teatro che la poesia vanno in questa direzione, cercando di esplorare le radici di queste arti.

D. Poesia e teatro sono stati due veicoli fondamentali per la salvaguardia della

lingua sarda. In che modo possono essere tutelati?

R. Sicuramente andrebbe garantito un minimo di risorse che possa permettere la sopravvivenza delle piccoli compagnie teatrali, permettendo loro di esibirsi in circuiti/rassegne ben studiate che possano attirare un buon numero di spettatori. Solo così si può creare interesse. Chiaramente poi anche le compagnie hanno il compito di creare spettacoli che siano piacevoli al fine di non avere l’effetto opposto, allontanando lo spettatore. Serve quindi che si privilegino gli spettacoli qualitativamente adeguati.

D. Quest’anno Stòrias de Comunidadis si lega a “Sapori d’Autunno”: quanto sono importanti i prodotti locali per mantenere il legame con la tradizione e il territorio?

R. Abbiamo voluto unire gli aspetti legati alla tradizione linguistica con quelli legati alla cultura e al territorio. E’ risaputo che la qualità dei prodotti locali attrae numerosi visitatori che poi si trattengono nei nostri piccoli comuni godendo delle altre attrazioni sia naturalistiche che culturali.

D. Ussaramanna, uno dei paesi più piccoli della Sardegna che crede e punta nella cultura sarda, come mai?

R. I piccoli comuni come il nostro devono puntare sulle loro peculiarità. In economia diremmo che i piccoli centri devono puntare sul loro vantaggio comparato, fatto di paesaggi piacevoli, ottimo cibo, tradizioni intatte e lingua. Solo così si può offrire un prodotto di qualità. Dobbiamo migliorare nella promozione di questi elementi per cercare di combattere in questo modo le tendenze allo spopolamento.

D. Il Comune di Ussaramanna aderisce all’iniziativa PO UNU BILINGUISMU CUMPRIU, una iniziativa nata per sensibilizzare i suoi cittadini a rivolgersi agli enti nella loro lingua natia, insomma, uno strumento utile che consente ai cittadini di rivendicare un loro diritto che è anche un dovere civico.

R. È assolutamente un primo passo affinché si tuteli la lingua sarda in tutte le sedi, andando nella direzione opposta al passato, quando il sistema pubblico cercava di far vergognare noi sardi per stimolare l’italianizzazione della nostra cultura e quindi della nostra lingua. Una violenza culturale a tutti gli effetti. È il momento quindi di fare qualcosa per ottenere quello che in altre realtà è all’ordine del giorno.

D. Anche quest’anno con i laboratori e lo scorso anno con “La festa della vita” proseguono le attività che mirano a coinvolgere i bambini. Ora parte anche l’iniziativa PO UNA SCOLA BILìNGUA promossa dall’Associazione LARAS assieme ai Comune di Ussaramanna e Villanovaforru. Quanto è importante la lingua sarda per il futuro della comunità?

R. Come dicevo prima, è essenziale al fine di preservare la nostra identità. Come dico spesso, un popolo senza identità è un popolo indifeso. Senza un legame forte come quello che ci dà la lingua, manca una caratteristica essenziale della nostra cultura. Senza contare che la lingua sarda è dotata di una varietà di vocaboli e suoni affascinanti e tipici della nostra terra che rischiano l’estinzione, senza che le nuove generazioni possano conoscerli.

Circa ALFA EDITRICE

Fondata a Cagliari nel 1976, ad opera del giornalista e scrittore Gianfranco Pinna, Alfa Editrice diventa fin dai suoi primi esordi l'emblema di riferimento editoriale per l'ampio fermento culturale che, tra fine anni 70 e inizi anni 80, risveglia in gran parte della Sardegna un'articolata spinta indipendentistica che sfocerà poi nella formazione di una classe dirigente, partitica e di governo.

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