Antonio Simon Mossa, nato a Padova, 22 novembre 1916 da Italo, algherese, scienziato insigne, professore emerito di farmacologia presso l’Università di Pisa e da Anna Mossa, sorella di Renzo, professore di diritto commerciale e maestro di vita per generazione di universitari, morì a Sassari, vittima di un destino inesorabile e beffardo il14 luglio 1971.
Si laureò in architettura a Firenze nel 1941 e fu un valente architetto, un urbanista di valore, un arredatore d’interni, studioso di problemi dell’insediamento urbano, un artista geniale: un disegnatore, un pittore, un musicista, uno scrittore, un poeta, un critico d’arte e letterario, un insegnante dell’Istituto Statale d’Arte e un docente incaricato di Storia dell’Arte presso il Liceo classico “Domenico Alberto Azuni” di Sassari. Fu inoltre un poliglotta, un intellettuale e politico di primissimo piano, fondatore nel 1964 del “MIRSA”, il Movimento indipendentista Rivoluzionario Sardo, che si proponeva di realizzare nell’Isola una rivoluzione culturale che doveva sfociare nella liberazione nazionale della Sardegna dal colonialismo italiano.