Francesco Masala, nato a Nughedu San Nicolò (SS) il 17 settembre 1916 si è spento a Cagliari il 23 gennaio 2007.
Giornalista pubblicista (fu critico letterario e artistico a L'Unione Sarda negli anni sessanta, ma collaborò anche con La Nuova Sardegna, Paese Sera, Il Messaggero Sardo) e soprattutto fu scrittore bilingue, in sardo e italiano, pubblicò numerosi articoli e libri di poesia e narrativa, di teatro, di saggistica e di critica letteraria. Come poeta trasse ispirazione dalla grande tradizione in versi della sua terra, in particolare dalle opere di Peppino Mereu; nel 1951 vinse il Premio Grazia Deledda e nel 1956 il Premio Chianciano per la raccolta di poesie Pane nero. Come romanziere, nel 1962, Giangiacomo Feltrinelli pubblicò Quelli dalle labbra bianche, epopea in chiave grottesca della gente di Arasolè e di un po' tutti i "dimenticati dalla storia".
Le molteplici traduzioni in lingue straniere sono testimonianza dell’universalità del messaggio delle sue opere, pur totalmente estratte dalla sarditudine.
"Ciccìttu", com'era chiamato dagli amici, fu presidente della commissione del Premio letterario in lingua sarda Città di Ozieri e, nel 1978, del Comitadu pro sa limba, che si fece promotore della "Proposta di legge d'iniziativa popolare per il bilinguismo perfetto in Sardegna", da cui sarebbe poi scaturita la Legge regionale n. 26 del 15 ottobre 1997 per la "Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna".
Per l’Alfa Editrice ha pubblicato:
Storia del teatro sardo. Storia della produzione teatrale in Sardegna, prima edizione1987, seconda edizione 1990.
Storia dell'acqua in Sardegna, Cagliari, prima edizione 1987, seconda edizione 1991.
Autonomia e arte in Sardegna, 1988.
S'istoria. Condaghe in limba sarda, 1989.
Francesco Masala Opere, 1993, 2 voll. in cofanetto.